
Avevo evitato, per non farmi condizionare, di leggere le recensioni di The Newsroom, la serie di Aaron Sorkin che si sperava munita di personaggi, trama e dialoghi all’altezza di The West Wing. Già mi pareva lezioso e inconsistente Refresh, un film su internet dove quelli intelligenti non sorridono mai, e che è piaciuto a tantissimi allora non insisto ma gli cambio solo il nome. Ora che ho visto quattro puntate della serie, e mi sono fatto un’idea precisa, ho cercato un po’ di recensioni. Be’, non sono proprio solo: fa schifo a tutti.
Va be’, la politica degli autori è una cretinata: si fanno cose migliori certe volte, e peggiori altre. Questa volta Sorkin si è avvitato su sé stesso. Pace.
Peccato, perché avevo voglia di una roba bella ma così bella che ogni volta che vedi una foto di un personaggio tanti anni dopo ti senti felice. Tipo che ogni volta che mi imbatto in una foto di Bradley Whitford, sono tutto pervaso da un benessere diffuso tipo balsamo effetto seta della Compagnia delle Indie. Volevo quello. E invece niente.